S.E. Rev.ma Mons. Paolo De Nicolò, Gran Priore Magistrale degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica con la partecipazione di una delegazione di Cavalieri e Dame guidati dal Comm. Avv. Alfonso Marini Dettina, Delegato per il Lazio.Tra le alte cariche degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia erano presenti il Vice-Capo del Cerimoniale e membro della Giunta, il Gr. Uff. Avv.to Gualtiero Ventura.
Il 4 maggio è stata celebrata a Roma la Festa Liturgica della Sindone nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. La festa venne istituita il 9 maggio 1506 quando il Papa Giulio II, accogliendo la richiesta del Duca Carlo II di Savoia, approvò con la bolla “Salubria vota” il culto pubblico della Sindone, fissando la data della festa il 4 maggio, con Santa Messa ed ufficio liturgico propri.
La solenne Concelebrazione Eucaristica, promossa dal Centro Diocesano di Sindonologia “Giulio Ricci”, dal “Centro Internazionale di Studi sulla Sindone” di Torino e dall’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, è stata presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Paolo De Nicolò, Gran Priore Magistrale degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia. Tra i concelebranti il Rev. Don Ettore Capra, Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, DP. Rafael Pascual LC e P. Joseph Spence ffm, rispettivamente Direttore e docente del Diploma universitario di Sindonologia.
Il servizio liturgico è stato curato dai seminaristi dei Legionari di Cristo.
Tra i fedeli, studenti e diplomati del Regina Apostolorum ed una delegazione delle Guardie d’Onore alle Tombe Reali del Pantheon.
Quest’anno la Festa della Sindone ha avuto particolare solennità perché celebrata in concomitanza con i 450 anni dalla fondazione dell’Ordine Militare e Religioso dei Santi Maurizio e Lazzaro, al quale i Savoia tradizionalmente affidavano l’onore dell’ostensione della reliquia.
Il 16 ottobre 1572 infatti, il Papa Gregorio XIII, su richiesta del Duca Emanuele Filiberto istituiva, con la Bolla Cristiani Populi, l’Ordine Militare e Religioso di San Maurizio ed il successivo 13 novembre, con la Bolla Pro Commissa, lo univa all’Ordine di San Lazzaro, dichiarando il Duca Sabaudo ed i suoi legittimi successori, Gran Maestri dell’Ordine.
Il Gran Priore Magistrale, nell’omelia, ha sottolineato con gratitudine il merito della Casa di Savoia di aver custodito per più di cinque secoli il Santo Sudario consentendone la venerazione ed ha ricordato la decisione generosa e cristiana del Re Umberto II, di donare la Sindone al Papa.
Dopo la comunione, i Cavalieri e le Dame in abito da chiesa, hanno portato in processione una copia della Sindone dinanzi all’altare, per esporla alla devozione dei fedeli. E’ stata esposta per la prima volta a Roma una copia realizzata con il lino coltivato in Val Gandino (Bergamo) nel 2020, trattato e tessuto secondo antichi metodi, sul quale con tecniche d’avanguardia è stata stampata l’immagine. L’altra copia realizzata con detta tecnica è collocata da pochi giorni nel Museo Biblico di Washington. E’ quanto di più simile, sia al tatto che alla vista, all’originale venerato nel Duomo di Torino.
Il Vescovo, con l’intera assemblea, ha recitato la “Preghiera davanti alla Sindone”, per poi incensare e baciare con devozione l’immagine impressa sul Sacro Lino.
L’avviso sacro recava una antica raffigurazione dell’ostensione, nella quale sorreggono la Sindone San Carlo Borromeo ed il Beato Amedeo di Savoia, in abiti regali e con il Collare del Supremo Ordine della Santissima Annunziata.
La cerimonia è stata molto sentita e partecipata ed ha riproposto, visibilmente e moralmente, il legame secolare dei Cavalieri Sabaudi con la Sindone.

