Ordini Dinastici
Gran Magistero degli Ordini Dinastici Di Casa Savoia
Gli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia comprendono l’Ordine Supremo della Santissima Annunziata, l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, l’Ordine Civile di Savoia e al Merito Civile di Savoia.

ORDINE SUPREMOÂ
DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA
L’Ordine, inizialmente chiamato “Ordine del Collare”, venne fondato da Amedeo VI di Savoia in occasione del matrimonio della sorella Bianca con Galeazzo II Visconti nel 1362. L’Ordine del Collare, il cui scopo era di “indurre unione e fraternitĂ tra i potenti sicchĂ© si evitassero le guerre private”, era riservato ai nobili piĂą illustri e fedeli e la regola statutaria prevedeva che tutti gli insigniti fossero considerati pari e si chiamassero tra loro “fratelli”. Le insegne originarie erano costituite da un collare d’argento dorato con il motto “Fert”, chiuso da un anello con tre Nodi Sabaudi. I “Milites Collaris Sabaudiae” erano in origine limitati a 14, sotto la guida di Amedeo VI, primo Gran Maestro dell’Ordine, per un totale complessivo di 15 membri ad onore delle quindici allegrezze di Maria Vergine.
Amedeo VIII di Savoia diede la prima regolamentazione ufficiale dell’Ordine e della sua decorazione, stabilendo che, nel collare, fossero alternati i nodi sabaudi con la scritta “Fert” e 15 rose, a ricordo della Rosa d’Oro inviata da Urbano V al conte Amedeo VI nel 1364 quando gli conferì le insegne di cavaliere crociato. Carlo III diede nuovi statuti all’ordine, che prese il nome di Ordine Supremo della Santissima Annunziata. Inoltre fece inserire nel vano formato dai tre nodi un medaglione con l’immagine dell’Annunziata. Il numero di cavalieri venne aumentato a 20. I primi statuti dell’Ordine, quelli dati da Amedeo VI, sono andati perduti. Quelli tramandati fino ad oggi sono gli statuti modificati da Amedeo VIII di Savoia nel 1429. In seguito, il Duca Emanuele Filiberto aggiunse che l’ammissione all’Ordine era subordinata alla dimostrazione di quattro quarti della propria nobiltĂ da almeno cinque generazioni.
Vittorio Amedeo II secolarizzò l’Ordine. Nel 1869 Vittorio Emanuele II stabilì che l’investitura all’Ordine potesse avvenire anche senza origini nobili, purchĂ© per altissimi meriti resi allo Stato o alla Corona. Al momento dell’investitura, il nuovo insignito si sceglieva il collare fra quelli disponibili, fermo restando l’obbligo, al momento della morte, di testamentarne per gli eredi la restituzione alla Casa di Savoia.
Gli insigniti vennero esentati dal pagamento di tasse e imposte, erano “cugini del re” (al quale potevano dare del “tu”), avevano il titolo di “eccellenza”, la precedenza protocollare davanti a tutte le cariche dello Stato, il diritto agli onori militari e diventavano ipso facto Cavalieri di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia e dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
L’Ordine Supremo della Santissima Annunziata rimane la massima onorificenza della Reale Casa di Savoia, che conferisce agli insigniti i privilegi cerimoniali e protocollari giĂ validi in vigenza del Regno. La Repubblica Italiana non riconosce quest’Ordine; tuttavia, trattandosi di un Ordine di origine familiare antecedente la costituzione del Regno d’Italia, esso continua ad essere conferito – a esponenti di Case regnanti, di famiglie di alta nobiltĂ , o a persone che si siano distinte per altissimi meriti verso la Casa di Savoia – e nei manuali dell’araldica europea è paragonato per importanza all’Ordine della Giarrettiera.
L’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro nasce ufficialmente con le Bolle Pontificie “Christiani Populi” e “Pro Commissa Nobis” firmate da Papa Gregorio XIII rispettivamente il 16 settembre ed il 13 novembre 1572, con le quali si poneva l’Ordine Militare Religioso di San Maurizio sotto la Regola di San Benedetto della Congregazione Cistercense prima e di quella di Sant’Agostino poi e fondendolo de jure con l’Ordine Ospitaliero Gerosolimitano di San Lazzaro, uno dei quattro piĂą antichi Ordini Crociati (gli altri erano quelli dei Cavalieri di San Giovanni, i Templari ed i Cavalieri Teutonici) risalente alle prime Crociate in Terrasanta e per qualche tempo con giurisdizione anche sui Cavalieri di San Giovanni (attuale Sovrano Militare Ordine di Malta). Per l’effetto, i due Ordini originari riunivano insieme finalitĂ e patrimoni integrandosi reciprocamente. In quella stessa occasione venne concessa la nuova insegna della Milizia, con l’utilizzo della croce verde dei Cavalieri di San Lazzaro e della croce bianca dell’Ordine di San Maurizio, fondato nel 1434 dal Duca Amedeo VIII di Savoia, vedovo, ritiratosi con alcuni gentiluomini disposti a vivere con lui in forma monastica nell’eremo di Ripaille, presso Thonon ed il lago di Ginevra.
Il Gran Magistero dell’Ordine venne affidato al Duca di Savoia Emanuele Filiberto, in forma trasmissibile ai suoi discendenti in perpetuo, con l’obbligo di mantenere in quei tempi due galee a difesa della Santa Sede e di versare un “donativo” annuo di 15 mila scudi. Tra gli scopi dell’Ordine vi erano l’esercizio dell’accoglienza ospedaliera, la liberazione dei mari dai pirati, la lotta contro gli infedeli (ossia i musulmani) e l’opposizione ai calvinisti e luterani.
I Cavalieri di San Maurizio avevano peraltro già innalzato le loro insegne nel 1571, coprendosi di gloria nella battaglia di Lepanto, sotto il comando del Grande Ammiraglio dell’Ordine, Conte Andrea Provana di Leinì, e pochi anni dopo (1583) lo stesso ammiraglio sconfiggeva una flotta barbaresca al largo delle isole Hyères.
L’ammissione all’Ordine (“Sacra Religione, ed Ordine Militare de’ Santi Maurizio e Lazzaro”) – riservato a persone di comprovato rango aristocratico – era regolato da disposizioni estremamente severe che ponevano l’accento sull’impeccabilità del comportamento morale dei Cavalieri, idealmente paragonabili a degli asceti guerrieri. “Savoye bonnes nouvelles”, era questo il motto col quale l’Araldo dell’Ordine annunciava con gioia l’ammissione al nuovo candidato ricevuto.
I Cavalieri del Supremo Ordine della Santissima Annunziata erano invece esentati dal dover presentare prove nobiliari ed altre documentazioni, rivestendo tutti, di diritto, la Gran Croce, massimo grado dell’Ordine.
La storia militare dell’Ordine continuò per i secoli successivi, sino a raggiungere l’apogeo di opulenza e prestigio verso la metà del XVIII secolo, anche in concomitanza con la sua espansione in Sardegna. Dopo la tempesta rivoluzionaria e napoleonica, tuttavia, il grande mutamento della società e le nuove condizioni politiche ed economiche resero palese la necessità di una profonda riforma, che fu avviata con grande coraggio, e nonostante forti opposizioni, dal nuovo Re Carlo Alberto, che con sue Regie Magistrali Patenti del 9 dicembre 1831 ne modificò radicalmente gli Statuti ed i regolamenti per meglio adattarli ai nuovi tempi. Per esempio, fu abolita la desueta distinzione tra i decorati in virtù della sola nobiltà e quelli ricevuti per meriti particolarmente eminenti.
Re Carlo Alberto, il 19 luglio 1839, firmava un R. Decreto col quale istituiva una nuova prestigiosa ricompensa per il Regio Esercito, la Medaglia d’Oro Mauriziana, che nasceva così per premiare dieci lustri con eccellente condotta nelle Regie Armate, riservata ai soli ufficiali decorati dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Nel 1924 tale riserva fu abolita da S.M. Re Vittorio Emanuele III che non volle più limitare la concessione della Medaglia ai soli Cavalieri dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro ma estenderla a tutti gli Ufficiali meritevoli delle Forze Armate.
Le riforme di Re Carlo Alberto non furono che un preludio al radicale rinnovamento dell’Ordine operata dal figlio, Re Vittorio Emanuele II, nel 1851. Con Regie Magistrali Patenti del 16 marzo 1851, infatti, l’Ordine perse il suo carattere militare religioso, trasformandosi sostanzialmente in un Ordine di merito. L’ulteriore riconferma della soppressione della classe dei Cavalieri di Giustizia con prove di nobiltà già deliberata il 4 settembre 1849 gli tolse il carattere esclusivamente aristocratico che aveva mantenuto sino ad allora, rendendolo accessibile – sia pure sempre con la tradizionale parsimonia – ad ogni ceto di cittadini, purché eminenti per virtù civili e militari, per importanti servizi prestati allo Stato, per meriti scientifici, letterari ed artistici, o per atti di alta beneficenza.
Con minime variazioni al suo particolare complesso di ordinamenti, l’Ordine continuò la propria fondamentale missione ospedaliera, culturale (vennero edificate anche altre scuole elementari ed asili), spirituale ed agricola sino al referendum istituzionale del 1946.
Con la caduta della Monarchia, la repubblica trasformò l’antico e glorioso Ordine in Ente ospedaliero, destinato dopo alcuni decenni a fine ingloriosa per mala amministrazione, e sostituito da una Fondazione preposta alla salvaguardia dell’ingentissimo patrimonio architettonico e artistico già appartenuto all’Ordine.
Per fortuna, l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, data la sua natura dinastica, appartenente jure sanguinis ad una Casa Sovrana (riconosciuta internazionalmente come tale già col Trattato di Utrecht nel 1713) conserva invece intatta la sua validità indipendentemente da ogni rivolgimento politico. E infatti, il 30 settembre 1973 il XVI Generale Gran Maestro S.M. Re Umberto II volle presiedere ufficialmente ad una solenne celebrazione nell’Abbazia di Saint Maurice d’Agaune, in Svizzera, per il quadricentenario della fondazione dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Sulla base della chiara trasmissibilità ereditaria del Gran Magistero dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, contenuta appunto nella Bolla di Papa Gregorio XIII, suo figlio, S.A.R. il Principe Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia, Principe di Napoli e Capo della Reale Casa di Savoia, è l’attuale XVII Gran Maestro nonché Capo Sovrano dell’Ordine ed in forza di tali prerogative ha dettato nuovi Statuti dell’Ordine, aprendolo finalmente anche alle Dame.
Oggi l’Ordine continua a ricevere i membri della nobiltà Italiana ed Europea, aperto anche a quanti si siano particolarmente distinti nel mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dell’industria e degli affari, purché condividano le finalità umanitarie e filantropiche proprie dell’Ordine.
L’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro conta oggi circa quattromila membri, tra Cavalieri e Dame, distribuiti in 33 Paesi ove è presente con qualificate Delegazioni regionali e nazionali guidate da S.E. il Gran Cancelliere Cav. Gr. Cr. Nob. Dr. Johannes Niederhauser e con le Opere Ospedaliere presiedute da S.A.R. la Principessa di Napoli.
Normalmente vengono tenute due cerimonie ufficiali annuali, alle quali tutti gli Insigniti vengono invitati a partecipare; la prima cerimonia viene celebrata in Francia, nell’Abbazia di Altacomba (Aix Les Bains) per commemorare i Principi defunti di Casa Savoia mentre la seconda consiste nella convocazione e riunione del Capitolo (Consiglio) Generale dell’Ordine e viene tenuta in Svizzera, solitamente nell’Abbazia di San Maurizio d’Agauno nei pressi di Martigny.
Venne fondato il 29 ottobre 1831 da Carlo Alberto, Re di Sardegna, con una sola classe, per premiare le virtĂą civili ed il merito di chi non apparteneva alla classe militare (Ordine Militare di Savoia 1815-1946). Gli statuti originali attestano che “può essere conferito dal Gran Maestro dell’Ordine, che è il Capo di Casa Savoia”.
L’Ordine fu riservato solo agli italiani, ed in particolare a coloro che si distinsero o si erano resi celebri per valore della propria opera tra gli “scienziati”, “letterati”, “amministratori”, “ingegneri”, “architetti”, “artisti”, “autori e pubblicatori di scoperte”, “ai professori di scienze e lettere”, “ai direttori di educazione”.
Ai decorati dell’Ordine spettavano gli onori militari riservati agli ufficiali inferiori. Il numero massimo era di settanta membri.
La decorazione consiste in una Croce di Savoia d’oro, smaltata d’azzurro, caricata da uno scudetto bianco con la cifra “C.A.” (Carlo Alberto) in oro, sostituita dalla cifra “V.E.” (Vittorio Emanuele II) dopo la morte di Carlo Alberto, e sul retro “al Merito Civile 1831”.
A seguito della morte di S.M. Umberto II, Re d’Italia, il figlio S.A.R. Vittorio Emanuele il Principe di Napoli, Capo d’Ordine e d’Arme della Real Casa Savoia, è il VI Gran Maestro Ereditario dell’Ordine.
ORDINE AL MERITO DI SAVOIA
Per ricompensare varie benemerenze nei confronti di Casa Savoia sia di cittadini italiani sia di stranieri, Sua Altezza Reale il Principe Vittorio Emanuele di Savoia volle creare il 23 gennaio 1988, in seno all’Ordine Civile di Savoia, un Ordine dinastico di merito denominato Ordine al merito di Savoia, diviso – così come L’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro – nelle seguenti classi:
– Cavalieri di Gran Croce, il cui numero non potrĂ eccedere i cento;
– Dame di Gran Croce, il cui numero non potrĂ eccedere i cento;
– Grandi Ufficiali, il cui numero non potrĂ eccedere i centocinquanta;
– Commendatori. Il cui numero non potrĂ eccedere i trecento;
– Dame di Commenda, il cui numero non potrĂ eccedere i trecento;
– Cavalieri Ufficiali, il cui numero rimarrĂ indeterminato;
– Cavalieri, il cui numero rimarrĂ indeterminato;
– Dame, il cui numero rimarrĂ indeterminato.
La decorazione dell’Ordine è una croce d’oro piena, smaltata in bianco, caricata da uno scudo di forma tonda, smaltata d’azzurro, il quale da un lato avrĂ le cifre “V.E.” e dall’altro la seguente scritta: “Al Merito di Savoia 1988”. Il nastro è di seta azzurra con un grande palo bianco, un manto di panno turchino, aggiustato alla gorgiera da quattro cordini con nappe di seta bianca e azzurra e con la croce dell’Ordine ricamata sul lato sinistro, con varie misure secondo il grado.
Come per l’Ordine della Corona d’Italia sino al 1946, anche l’Ordine al Merito di Savoia è affidato alla Cancelleria dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Essi sono governati dal Gran Maestro, assistito dalle Alte Cariche e dal Consiglio. Le Alte Cariche comprendono: il Gran Cancelliere, il Gran Priore ed il Gran Tesoriere.
L’attuale Gran Maestro, Sua Altezza Reale il Principe Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, Capo della Real Casa, è anche assistito da un Consiglio, da una Commissione Araldica e dalla Giunta per gli Ordini Dinastici e Cavallereschi.
Gli Ordini sono strutturati con delegazioni italiane e delegazioni estere. Il Gran Magistero degli Ordini Dinastici e della Gran Cancelleria si trova a Ginevra.
Gran Maestro degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia
Sua Altezza Reale il Principe Vittorio Emanuele di Savoia, Duca Di Savoia Principe Di Napoli
Il Gran Maestro è il Capo Supremo degli ODRCS. Egli governa e amministra gli Ordini, avvalendosi dell’assistenza delle Alte Cariche (Gran Cancelliere, Gran Tesoriere, Gran Priore, Gran Cerimoniere), del Consiglio e della Giunta. La carica di Gran Maestro coincide con la qualifica di Capo della Real Casa di Savoia, ed è pertanto vitalizia. Le disposizioni del Gran Maestro sono insindacabili e inappellabili, e solo Lui può revocarle.
APPROFONDIMENTO: IL GRAN MAESTRO
S.A.R. il Principe Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia, Principe di Napoli
Capo della Casa Reale d’Italia
Gran Maestro degli Ordini Dinastici della Real Casa:
XXVIII Gran Maestro dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata
XVII Gran Maestro dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
VI Gran Maestro dell’Ordine Civile di Savoia
Vittorio Emanuele di Savoia nasce a Napoli il 12 Febbraio del 1937 nella Reggia della cittĂ partenopea dal Principe Ereditario Umberto di Savoia e dalla Principessa Maria JosĂ©. Vittorio Emanuele Alberto, Carlo Teodoro Umberto Bonifacio Amedeo Damiano Bernardino Gennaro Maria, è l’unico figlio maschio dell’ultimo Re d’Italia Umberto II e della Regina Maria JosĂ©.
I primi anni di vita trascorrono sereni sino allo scoppio della seconda guerra mondiale che trascinerĂ l’Italia in una devastante esperienza, la coppia dei Principi Ereditari trascorre lunghi periodi di separazione per il ruolo militare del Principe di Piemonte, così Vittorio Emanuele riceve un’educazione adeguata al suo futuro ruolo di Principe Ereditario d’Italia.
Durante l’ultima fase della guerra la Principessa di Piemonte si trasferisce in Svizzera con i figli per evitare il rischio di rappresaglie naziste; rientrati a Roma al Quirinale rimasero vicini al Principe Umberto divenuto nel 1944 Luogotenente Generale del Re.
Il 9 Maggio del 1946 Re Vittorio Emanuele III abdica ed Umberto diviene il quarto Re d’Italia; Re Umberto II e la Regina Maria JosĂ© si affacciano dal balcone del Quirinale con il piccolo Vittorio Emanuele accanto al padre ed alle sorelle dinnanzi ad un’immensa folla plaudente.
I duri momenti del referendum istituzionale pesarono sul piccolo Vittorio Emanuele che, pur ancora in tenera etĂ , ricorda con tristezza quelle giornate concitate.
Infine il doloroso addio alla Patria, l’uscita dal Quirinale, in cui il piccolo Vittorio Emanuele, riferendosi ai ricordi della folla plaudente di appena un mese prima, disse: “ma come, prima ci applaudono e poi ci mandano via?”.
La Regina Maria JosĂ© ed i figli partirono da Napoli. L’incrociatore Duca degli Abruzzi, la stessa nave che aveva portato in Egitto Vittorio Emanuele III e la regina Elena, salpò all’alba del 6 giugno 1946. Umberto lascerĂ l’Italia il 13 giugno a bordo di un quadrimotore. E il suo cenno della mano prima della chiusura del portellone è tra le immagini piĂą famose della recente storia d’Italia.
Dopo una breve permanenza in Portogallo la Regina ed il figlio Vittorio Emanuele si trasferiscono in Svizzera; qui inizia la nuova vita del giovane Principe di Napoli, con il sostegno di istitutori e con la frequentazione del collegio. Il rapporto con il padre non si spezza ma la lontananza si fa sentire ed a Vittorio Emanuele certamente mancherĂ la figura paterna.
Vittorio Emanuele si innamora sin da ragazzo di Marina Ricolfi Doria, campionessa di nuoto e figlia di una importante famiglia di imprenditori ginevrini d’origine italiana. Questo legame era molto forte ed ancora oggi a distanza di piĂą di quarant’anni i Principi di Napoli sono molto uniti.
Vittorio Emanuele costruisce una sua professione grazie ai rapporti che intrattiene a livello internazionale con molti capi di stato e di governo, promuove molte prestigiose medie imprese italiane che vogliono distribuire i propri prodotti a livello internazionale. Fu quindi un precursore della promozione del Made in Italy.
Nel 1970 si sposa a Las Vegas con Marina Ricolfi Doria, matrimonio che vedrà la consacrazione religiosa a Teheran il 7 Ottobre del 1971. La corte dello Scià di Persia è sempre aperta per i Principi di Napoli: lo Scià era infatti grande amico del Principe Vittorio Emanuele. Alla cerimonia vengono letti i messaggi del Re Umberto II ed alla festa tenuta al Castello di Merlinge la Regina attende il figlio con un ricevimento degno del Principe Ereditario.
Nel 1972 nasce a Ginevra Emanuele Filiberto, Principe di Piemonte e di Venezia; è l’unico figlio della coppia reale che è sempre molto impegnata nelle attivitĂ internazionali di Vittorio Emanuele.
Dalla morte di Re Umberto II, avvenuta nel 1983, il Principe di Napoli Vittorio Emanuele ha assunto il ruolo di Capo di Casa Savoia, Capo della Casa Reale d’Italia, e si è dedicato con grande passione allo sviluppo delle attività benefiche degli Ordini Dinastici della Real Casa.
Presidente
Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto, Principe di Piemonte, Principe di Venezia
S.A.R. il Principe Emanuele Filiberto è l’erede al titolo di Capo della Real Casa di Savoia, e come tale è qualificato, secondo la tradizione della Casa, come Principe di Piemonte. E’ Presidente dell’A.I.C.O.D.S. (Associazione Internazionale Ordini Dinastici di Casa Savoia) ed è Presidente del Consiglio degli Ordini Dinastici e pertanto coordina tale consesso, assiste il Gran Maestro e il Gran Cancelliere nella conduzione e nel governo degli Ordini e il suo impegno è specificamente dedicato alle opere benefiche degli Ordini stessi.
Gran Cancelliere
Sua Eccellenza Cav. SS. Annunziata Dr. Johannes Theo Niederhauser
Il Gran Cancelliere dirige e regola l’attività della Gran Cancelleria e dell’annessa Segreteria, controfirma gli Atti Gran Magistrali, cura i rapporti diplomatici degli ODRCS con l’esterno, rappresenta legalmente gli Ordini e ne cura e difende l’immagine pubblica e gli interessi.
Gran Tesoriere
Sua Eccellenza Cav. Gr. Cr. Avv.to Nicolas Gagnebin
Il Gran Tesoriere amministra le finanze degli Ordini, ne sorveglia e cura la contabilitĂ , controlla e approva il bilancio.
Gran Priore
Sua Eccellenza Reverendissima Cav. Gr. Cr. Monsignor Paolo de Nicolò
Il Gran Priore sovrintende a tutti gli aspetti del culto cristiano degli ODRCS, e cura la moralitĂ individuale e collettiva degli Ordini stessi.
Gran Cerimoniere
S.E. Cav. Gr. Cr. Prof. Alberto Bochicchio
Il Gran Cerimoniere sovrintende a tutti gli aspetti cerimoniali e protocollari relativi alla vita degli ODRCS, e ne cura l’osservanza da parte di tutti.
Il consiglio
PRESIDENTE
Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto di Savoia,
Principe di Piemonte, Principe di Venezia
MEMBRI DEL CONSIGLIO
- Cav. Gr. Cr. Co. Antonio d’Amelio – Vice Presidente
- S.A.S. Cav. Ord. Supr. Ss. Ann. P.pe Mariano Hugo Windisch Graetz
- S.A.S. Cav. Gr. Cr. Principe Don Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi Altemps
- Cav. Gr. Cr. Prof. Alberto Bochicchio
- Cav. Gr. Cr. Nob. Giancarlo Melzi d’Eril dei Duchi di Lodi
- Cav. Gr. Cr. Nob. Carlo Buffa dei Conti di Perrero – Membro onorario
la giunta
- S.A.S. Cav. Gr. Cr. P.pe Don Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi Altemps – Presidente
- Cav. Gr. Cr. Paolo Thaon di Revel Vandini – Segretario
- Cav. Gr. Cr. Nob. Cav. Don Enrico Sanjust dei Baroni di Teulada
- Gr. Uff. Avv. Gualtiero Ventura
- Cav. Uff. Dott. Federico Pizzi
Nel 2019 gli Ordini Dinastici di Casa Savoia hanno sostenuto diverse opere in Italia e nel mondo
Ecco alcune iniziative promosse dagli Ordini Dinastici

PETER PAN
Sostegno per l'adozione di stanze presso l'associazione Peter Pan di Roma per l'accoglienza delle famiglie dei bambini malati di neoplasie.

Mercy ships
Progetto di chirurgia infantile a sostegno delle popolazioni africane attivo sulle navi da crociera dell'organizzazione benefica Mercy Ships.

MUS-E ITALIA
Progetto della durata di tre anni che accompagna i bambini alla scoperta di sé e dell’altro attraverso diverse discipline artistiche.